Arrivano in tal senso notizie incoraggianti nientemeno che dall’autorità di sorveglianza dell’Unione Europea: gli istituti assicurativi italiani versano in ottima salute, confermando i risultati già emersi in occasione dello stress test condotto due anni fa. Anzi: dal momento che i criteri disposti per questo secondo round di controlli sulla tenuta delle compagnie si sono fatti molto più stringenti, il dato offre maggiori certezze. La European Insurance and Pension Authority (EIOPA) ha condotto delle verifiche simulando due possibili scenari tali da mettere in difficoltà gli istituti.
Nella prima proiezione, denominata ‘low for long’ e non lontana dalla realtà, si è posto come fattore condizionante un perdurante intervallo caratterizzato da bassi tassi d’interesse: in questo scenario il tricolore ha ottenuto punteggi nettamente superiori alla media europea posizionandosi davanti a mercati tradizionalmente sicuri come Regno Unito, Germania e Francia.
Nel secondo esperimento si sono ipotizzati due crolli simultanei (e quindi meno plausibili), quello dei titoli azionari e quello dei titoli obbligazionari: in questo caso le performance non sono state altrettanto entusiasmanti ma comunque in linea coi mercati principali.
A spiegare questo risultato è il nuovo sistema di valutazione della solidità, denominato Solvency II, adottato nell’Unione: alla sua entrata in vigore -il primo gennaio di quest’anno- ha trovato le compagnie d'assicurazione italiane a quota 243%, cioè una volta e mezzo oltre il minimo atteso; mentre per quel che riguarda la contrazione delle eccedenze nel rapporto tra attivo e passivo, mentre la media europea si attestava a quota 18% l’Italia vedeva una riduzione molto inferiore, di poco superiore al 5%, in numeri assoluti parliamo di una differenza di 280 miliardi di euro.
Massima soddisfazione ha espresso Maria Bianca Farina, presidente di Ania, la quale sottolinea come questo stress test sia in realtà l’ennesima conferma della solidità e della affidabilità del comparto assicurativo nostrano. Al coro si unisce l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni il quale però invita a non abbassare la guardia: “è sicuramente un dato che rassicura e dà fiducia ma serve comunque cautela, e un ulteriore impegno nell’attività di vigilanza per garantire che rafforzi la capacità delle imprese di far fronte alle difficoltà dell’odierno contesto macroeconomico.”
Vista la mole di parametri necessari per un giudizio esaustivo, la scelta dell’istituto con cui sottoscrivere una polizza risulta difficile per i non addetti ai lavori, in soccorso degli indecisi accorrono solitamente figure professionali che si propongono come intermediari qualificati come RCPolizza.it. La mission dei cd broker assicurativi infatti, è quella di trovare una soluzione di contemperamento tra interessi fortemente contrapposti: quello di assicurarsi è un obbligo, ma è anche vero che non siamo tenuti a spendere un patrimonio per acquisire la copertura; si è quindi scatenata la corsa al ribasso, ma vale la pena risparmiare qualche euro rischiando poi di affidarsi a compagnie di dubbia solidità? La serietà di una compagnia assicurativa sta nell’onorare i propri impegni contrattuali senza addurre eccezioni pretestuose, quella di un broker nel trovare prodotti affidabili a prezzi ragionevoli.
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